
Da piccola Fenella Langridge non avrebbe mai pensato di diventare un’atleta a tempo pieno, tantomeno una campionessa Ironman. Sin da bambina è sempre stata una sportiva: amava l’hockey e partecipava a gare di nuoto e corsa campestre, oltre che ad eventi multisport come il biathlon.
Ha scoperto la sua passione per il triathlon solo mentre frequentava l’ultimo anno della Cardiff Metropolitan University. Allenandosi con atleti professionisti, si è resa conto di poter fare della sua passione per lo sport un lavoro.
“Prima di allora non pensavo nemmeno fosse possibile”, ha dichiarato al The Mirror. “Da piccola, sognavo di fare l’insegnante o di entrare nell’esercito, ma mai di diventare un’atleta professionista.”
Dopo la laurea, ha continuato ad allenarsi, lavorando contemporaneamente come personal trainer, avvocato e commessa in un negozio di biciclette. Ha iniziato gareggiando nel triathlon olimpico, ma nel 2018 ha deciso di alzare l’asticella passando all’Ironman 70.3, (70.3 miglia totali fra nuoto, ciclismo e corsa).
Ha subito dimostrato il suo talento, andando a medaglia nelle prime due gare, prima di passare all’Ironman nel 2021. Dopo aver nuotato per 3,8 km, pedalato per 180 km e corso 42 km, Fenella ha conquistato l’argento nella sua prima gara a Couer d’Alene.
Sono quindi seguiti una serie di piazzamenti tra i primi tre in competizioni in tutto il mondo, tra cui il bronzo all’iconico Challenge Roth nel 2021, l’argento un anno dopo e il quarto posto nel 2023.
E, nel dicembre del 2023, Fenella ha raggiunto per la prima volta il gradino più alto del podio vincendo l’Ironman Western Australia.
Il momento della vittoria è stato indimenticabile. “Non si dimentica mai la prima vittoria in un Ironman”, ha commentato. “Al giorno d’oggi è più difficile ottenerla, visto che i concorrenti sono sempre più agguerriti, quindi non è affatto una vittoria scontata. La ricorderò per il resto della mia vita, è stato fantastico.”